Esperienze e vissuti

LA NASCITA DI LETIZIA

Quando alcuni mesi fa iniziai ad informarmi su dove partorire, non avrei mai pensato di intraprendere un viaggio così incredibile.  Ma andiamo con ordine… La scelta di aprirci alla vita ci è sembrata naturale dopo il nostro matrimonio.  Una scelta di pancia, ma dettata dal cuore, senza calcoli.IMG_5849
Perchè non avete aspettato un po’?  la domanda più frequente.  Entrambi con lavori da 10 ore al giorno,  una vita tra due città Milano e Torino,  due case , tante spese.  Ma aspettare cosa? ed ecco  che neanche il bimbo/a si fa aspettare.  Ma la logistica ed i ritmi erano molto complessi.  Lavorare nell’organizzazione di una esposizione universale è molto impegnativo e i mesi di gravidanza procedevano tra corse in bagno per le nausee, corse per prendere il treno , la metro o andare dal medico.  Una brava e giovane ginecologa di uno studio privato a Milano vicino casa e comodo per la metro che subito dovevi rientrare in ufficio.  Quanti corsi Pre parto ho cercato, ma tutti con orari impossibili!  ecco che ne trovo uno ma a Torino : lo organizza una associazione il cui nome mi fa sorridere : la cicogna.
Scrivo e mi risponde Gaudenzia l’ostetrica.  che nome carino ! Ecco che qualcosa scatta ed iniziamo a scriverci. Mi da appuntamento alle 8 di mattina  perché io devo prendere il treno per Milano poi per andare a lavorare.  Capisco che quella persona mi ascolta e iniziamo a parlare della mia gravidanza.  Mentre parlo sento  che ci sono tante cose che si muovono : torna la mia sensibilità di figlia adottiva,  il recupero di un rapporto nei nove mesi che io non ho avuto con l’unica mamma che conosco, il dover fare spazio in una vita affollata, l’ascolto della creatura che già comunicava. Intuisco che le mie nausee mi parlano di un corpo che vuole rallentare e inizio a leggere libri sul parto attivo, le teorie per nascere in modo dolce e naturale, studio il canto carnatico per la respirazione e inizio a fare spazio nella nostra vita per la piccola.
Al rientro da Milano, dopo uno stop forzato per eccessiva stanchezza, che non aveva fatto bene nè a me  nè al bambino, con Francesco, mio marito, decidiamo di fare il percorso per il parto in casa.
Avevo bisogno di recuperare una parte di me che aveva perduto la sua prima mamma, quella biologica e che per proteggersi l’aveva cancellata. La gravidanza mi stava insegnando a far pace con quello che era successo. Ma c’era un altro ostacolo: a 18 anni avevo passato 3 settimane in ospedale per uno shock anafiliattico.  Nella mia testa, ospedale vuol dire malattia, dolore, medici che non ti ascoltano . Al corso con Gaudenzia si parla del parto: con completezza si illustra sia il parto in ospedale che in casa. Ecco, lì ho la certezza che io voglio che mia figlia nasca in casa. Tralasciando gli ostacoli burocratici e i pregiudizi di vari medici che incontro per strada, voglio invece ricordare l’approccio comprensivo,  paziente,  pieno di attenzioni che le ostetriche mi hanno riservato.  Man mano che gli ultimi due mesi passano ecco che tisane, unguenti,  omeopatia mi vengono incontro. Io ho sempre più voglia di stare da sola,  in casa,  con mio marito e pochi altri. Mi rintano e finalmente scalo la marcia!
Le uscite si diradano e un pomeriggio parlo con la piccola e le dico : “amore, quando vuoi”. Dopo neanche una settimana e a dispetto di una visita in cui sembrava che la nascita fosse ancora lontana, inizio a sentire i  movimenti della piccola sempre più forti. Questo mi rincuora perché la sento parte attiva e in grado di fare squadra per quel momento che mi spaventava.
Il 30 maggio andiamo ad una festa di amici. Ho la pancia dura ma sono alcuni giorni che ho questa sensazione ma nessun dolore.  Stiamo bene, tutti mi fanno battute,  mangiamo la torta e ridiamo in allegria. Tornata a casa ho il tempo di dire a mio marito dove ho messo tutte le cose per il parto che iniziano ogni 8 minuti le contrazioni.

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Ci sistemiamo,  luce soffusa e musica di Enya e inizio a capire che stavolta ci siamo. Sono le 3.40 e chiamo l’ostetrica.  Mi tranquillizza e mi dice che c’è tempo e che lei arriva. Che sollievo. Il tempo vola e con mio.marito che mi sostiene, conta con me, mi abbraccia…  aspettiamo prima Gaudenzia e poi Grazia.
Mi sento tornare bambina, con il bisogno di essere accompagnata, e le figure che sono intorno a me diventano distanti e mi concentro solo sul respiro e sul lasciare che la natura faccia il suo corso… Mentre sto in piedi, mio marito mi massaggia la schiena come ci hanno spiegato al corso, poi decido di entrare in doccia per rilassarmi. È stata una esperienza bellissima, forte, che mi ha fatto conoscere parti di me che non pensavo. In due spinte Letizia é venuta al mondo e io sono nata con lei come mamma. È nata in camera da letto alle 8 del 31 maggio,  puntuale,  mostrando tutta la sua forza,  spingendo  con i suoi piedini  per aiutarmi. Non so trovare le parole per ringraziare in primis  il papà e poi la “cicogna ” che si è fermata a casa nostra. Che perfetta Letizia!

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Legami Speciali

Foto Racconto Marta

E’ iniziato tutto con quel famoso primo test di gravidanza positivo…la nostra gioia era immensa ed eravamo increduli. Poi ci siamo domandati e adesso a chi ci rivolgiamo? Io non sono mai stata una ragazza eccessivamente ospedalizzata, il ginecologo non lo vedevo da parecchio tempo e desideravo portare avanti la gravidanza nel modo più naturale possibile. Così la mia mamma acquisita mi ha dato il numero di un’ostetrica che aveva conosciuto parecchi anni prima durante un parto in casa. Non avevo preconcetti e nessuna idea precisa, semplicemente siamo andati ad incontrare Gaudenzia e quel primo incontro mi ha trasmesso fiducia e naturalezza, potevo stare tranquilla ,con lei sembrava tutto molto semplice. E così è iniziato il viaggio: tu piccola mia hai iniziato a farti strada dentro di me, ogni giorno sempre di più. Crescevi e io ti parlavo, papà ti dava i bacini e tu scalciavi. Ti muovevi tantissimo, non stavi mai ferma, io sapevo già che eri una femmina, me lo sentivo e da tempo noi sapevamo già il tuo nome, ti aspettavamo da molto tempo e tu sei arrivata subito come un vulcano. Ti ho sempre sentita forte e determinata, non ho mai avuto paura anzi, sentivo che insieme eravamo ancora più forti, tu mi hai trasformata.

I mesi passavano tra visite, controlli, corso pre-parto e, dentro di me, era chiaro che tu saresti nata in casa circondata da tutto l’amore possibile. 

Fino a quel giorno in cui si sono rotte le acque alle 6,30 del mattino, era tutto pronto per il tuo arrivo. Tutte le persone più importanti della mia vita erano lì pronte a sostenermi: il mio compagno, la mia mamma acquisita e due fantastiche ostetriche Gaudenzia e Roberta. Il tempo passava e ancora niente, nessuna contrazione così mi sono fatta una doccia, mi sono tranquillizzata parlando con Gaudenzia e dopo una bella passeggiata, qualche coccola e la spinta fondamentale della mia mamma ho iniziato ad avere le contrazioni : erano le 16,30.

Eravamo in cerchio, sentivo la forza, il calore e l’energia vibrante delle donne come in una foresta e come un ritorno alle origini ho iniziato a cantare, un canto nuovo, diverso, vibrante, emozionante. Il mio pensiero era esclusivamente su di te, ti parlavo e tu, passo a passo, mi rispondevi e ti facevi strada verso il mondo… Sentivo la voce presente e accogliente di Gaudenzia che mi indicava il cammino, sentivo la forza e l’attenzione di Roberta su di me e su di te. Mi sentivo accolta ed amata. Il mio compagno che con delicatezza e caparbietà mi sosteneva in ogni momento, il suo amore mi trasmetteva fiducia e serenità. La mia mamma era presente e la guerriera ,che fa parte del suo essere ,si è messa in osservazione di un dono grande, ricco d’amore. E poi c’eravamo io e te che stavamo affrontando questo splendido viaggio, avvolte da una calda luce e da dolci note melodiose… tutto intorno profumava d’amore e di rispetto, in un luogo protetto, nel luogo che nei mesi precedenti abbiamo preparato con molta cura. 

Vedevo la tua testolina venire fuori piano piano finchè alle 21,10 per la prima volta ti ho vista e ti ho appoggiata sul mio petto. Eri buffa, serena … 4,180 kg di una meravigliosa creatura! I tuoi occhi ci hanno penetrato il cuore e io mi sono sentita felice come mai prima di allora. In quel momento ero grata di aver vissuto quel momento con tanta gioia, nella mia casa, con delle ostetriche fantastiche, mi sono alzata e ho fatto una doccia. Siamo andati a letto con la nostra bambina tra le braccia e la nostra casa era pervasa da una luce nuova.

Nei giorni successivi Gaudenzia mi ha aiutata con l’allattamento e, tutte le volte che mi sentivo in difficoltà e non sapevo cosa fare, lei c’era e mi sosteneva sempre. Ne abbiamo parlato e ancora oggi che Azzurra ha 4 mesi la sento come il mio principale punto di riferimento, è lei la donna che mi ha guidata e, grazie a lei, ho potuto vivere per la prima volta questa esperienza nel miglior modo possibile, penso che questo sia tutto ciò che una madre potrebbe desiderare.

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