Tutelarsi rispetto alla violenza in sala parto si può!
quali fattori possono aiutarci:
Visitare prima la struttura in cui si desidera partorire;
informarsi, prendere coscienza dei i propri bisogni;
scegliere percorsi che informino, che ci mettano in contatto con le nostre risorse, la nostra forza femminile;
cercare il dialogo con l’ostetrica, con il medico; porre domande, su ciò che pensiamo possa aiutare, su come è organizzata la struttura, non dare nulla per scontato;
Pianificare la relazione assistenziale, parlando con l’ostetrica circa l’ambiente, gli atteggiamenti, i gesti e le procedure che possono rassicurarci;
Farsi sostenere, incoraggiare;
restare in contatto con il proprio bambino, chiedere di avere vicino una persona conosciuta.
Chiedere… ogni donna ha il diritto di sapere, di conoscere, per stare meglio.
Lasciarsi guidare dall’intuito.
Archivi giornalieri: 24 Settembre 2017
Un milione di mamme maltrattate durante il parto (ANSA)
Negli ultimi anni sono sempre più numerose le donne motivate al parto in casa per sottrarsi all’invasività, alla mancanza di rispetto, alla violenza nella relazione e nelle procedure di assistenza, vissute in ospedale nel parto precedente. Ma è possibile vivere gravidanza e parto in senso fisiologico, senza pensarsi ammalate o a rischio? Esiste ancora il diritto ad essere rispettate, nelle proprie scelte e nei propri tempi, se tutto sta procedendo per il meglio?
Violenza fisica: perchè intervenire, velocizzare, manipolare, interferire rischiando reazioni contrarie o complicazioni?
Violenza psicologica: perchè colpevolizzare, schiacciare, ricattare, quando possiamo sostenere, incoraggiare, stare accanto?
Vi invito a leggere questo articolo e a commentarlo.
http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2017/09/20/un-milione-di-mamme-maltrattate-durante-il-parto_eaaa0970-9f4c-481c-98a0-8f34e67b9390.html